Qualcuno di loro scrive prefazioni -e postfazioni- ai libri di Agatha Christie. In particolare, la persona di cui parlo è colui che ha scritto prefazione e postfazione a Le due verità serie Oscar Mondadori.
Tale persona, di cui non dirà il nome, prima nella prefazione si mette a parlare di fatti di cui probabilmente conosce poco, sbagliando la storia dell’ultima avventura di Poirot e di Miss Marple, dicendo che l’ultima avventura di Miss Marple non sarebbe mai potuta esser pubblicata prima della morte dell’autrice (sottintendendo quindi che l’ultima avventura di Poirot lo potrebbe). Questo non è affatto vero, il motivo per cui l’ultima avventura di Poirot viene pubblicata è semplicemente perché la Christie non era stata in grado di scrivere il suo Christie for Christmas, il “regalo di Natale” ai propri lettori, e prevedendo la propria morte ha voluto far pubblicare il primo dei due libri che aveva progettato postumi.
Anche il fatto che questi fossero già stati scritti anni prima viene mal riportato nella prefazione: il motivo non è che la Christie volesse liberarsene, ma piuttosto che temeva per la propria vita. Infatti quei libri sono stati scritti durante la guerra, quando l’autrice faceva l’infermiera, e rischiava la propria vita di giorno in giorno con i bombardamenti. I due libri erano stati predisposti in eredità al marito e alla figlia, perché ne disponessero la pubblicazione dopo la sua morte.
Oltre a questa precisazione d’obbligo, il lamer cartaceo fa quello che nessuno dovrebbe mai osare fare: svela il finale di un giallo, tra l’altro non quello del libro in questione, ma del fantastico L’Assassinio di Roger Ackroyd. Già qui ero tentato di scrivere un’entry sul blog, ma per un errore è andata persa, e a quanto pare era per via dell’equazione del destino.
Ora ho finito il libro, e ho letto la postfazione. E ora sono deciso più che mai a pensare che quella persona è un vero e proprio lamer cartaceo. Il suo modo di ragionare è ad assoluti, anzi, per parafrasarlo, ad Assoluti. Per lui esistono i Personaggi Popolari tra il Pubblico e un’altra quantità di concetti indiscutibili, talmente indiscutibili che per lui sono degni di iniziale maiuscola.
Non sono affatto d’accordo con questo modo di ragionare. Per me l’assoluto non esiste, esiste l’incognita, l’equazione, non l’assoluto e la certezza.
Per nota di chiusura, questa settimana mi sono classificato 77imo tra i Trekkie italiani, sull’International Star Trek Guru competition. Non male direi, no? 🙂