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Peregrinazione pura

Peregrinazione pura significa che tutto quello che scriverò in questa entry saranno pensieri sparsi, scritti seguendo il filo illogico della mia mente, un filo di arianna che si sparge su tutto quello a cui sto pensando in questo momento.

Iniziamo dunque dalla cosa a cui sto pensando maggiormente: il terzo libro della saga Magus di Valerio Evangelisti, romanzo liberamente ispirato alla vita di Nostradamus o, per essere più corretti, di Michel de Nostredame. Come avevo già detto, mi pareva che fosse troppo condita di sesso come storia, per essere di un qualche valore superiore alla norma, per quanto non fosse malaccio come storia e come applicazione. Beh il terzo libro finalmente sembra diminuire l’importanza di questo, e a pensarci bene ora riesco a capirne il motivo della massiccia presenza nei precedenti due libri: la trilogia si sviluppa attorno alla vita di Nostredame, e se quando era giovane il sesso era una parte fondamentale della sua vita, da vecchio ormai non lo interessa più, quindi devo riconsiderare l’opinione che avevo per l’autore inizialmente.
Tra l’altro questo libro, molto più riflessivo e forse anche molto polemico verso la Chiesa di Roma, mi ha dato spunto per pensare ulteriormente sulle mie idee in senso religioso, visto che mi trovo in qualche modo ad avvicinarmi al pensiero che l’autore fa esprimere a Nostredame: “un cristianesimo in cui gli dei pagani ritrovano il loro posto sotto forma di pianeti che non perdono il loro potere, ma sono piegati alla volontà di un Dio superiore”. Questo si avvicina in parte a quello che penso anch’io, con l’aggiunta di riguardo della credenza nei demoni (o angeli, come volete chiamarli) cabalistici, e la Dea celtica.
I tre libri di Evangelisti danno tra l’altro una buona scorsa delle angherie e delle carneficine provocate dalla cieca Inquisizione nel sedicesimo secolo, sotto la guida di una Chiesa corrotta e aristocratica.

Parallelamente a questo, stavo ripensando ad un argomento più tecnico, ovvero al fatto che il mio amico il_guru stia impostando a casa sua la condivisione di files tra il computer fisso con Linux e l’iBook con MacOSX (ovviamente la scelta migliore per la condivisione in questo caso è Samba con l’aggiunta del fatto che usando Samba si riesce a condividere i files anche con eventuali macchine Windows, come il portatile che oggi ho finito di sistemare ma di cui parlerò eventualmente in un altro entry perché è un discorso abbastanza lungo). Non sono certo che la soluzione che sta usando sia ‘sicura’. Consideriamo questo: il mio amico usa FastWeb, quindi ha un indirizzo interno alla NAT FastWeb che quindi non è raggiungibile da Internet. Questo lo rende più sicuro agli attacchi dall’esterno (è dietro NAT, non raggiungibile), ma al tempo stesso instilla una senso di sicurezza più alto di quello che effettivamente dovrebbe avere: si trova dietro una NAT che però conta decine di migliaia (se non centinaia di migliaia o milioni) di utenti! Non è come una NAT aziendale o una NAT casalinga che sono ristrette ai computer su cui si ha un controllo completo, quindi ha sempre problemi relativi alla sicurezza (un po’ come avrei io se avessi una rete Wireless in una zona che non fosse Fuori dal mondo &tm;), non dovrebbe certamente lasciare i computer col culo di fuori senza firewall né niente!
La soluzione in questo caso è abbastanza semplice: dovrebbe aprire una VPN che comprenda i suoi computer di casa, a cui assegnare poi un’interfaccia di rete virtuale. A questo punto dovrebbe impostare samba per aprirsi solo su quell’interfaccia, e aprire il firewall sull’eth0 o en0 (per MacOSX), a questo punto dovrebbe dialogare esclusivamente usando la VPN possibilmente crittografata.
Bisogna stare attenti ai falsi pensieri di sicurezza che ci giungono da tecniche note ma mal utilizzate, come anche la crittografia a chiave simmetrica. Ma non è di chiavi e crittografia di cui voglio continuare a parlare.

Piuttosto tenderei a parlare di come, per la prima volta, una patch che ho inviato a Wine sembra sia sentita. Un altro utente della lista wine-users ha bisogno di implementare una delle funzioni di shlwapi.dll che io avevo già implementato e inserito in una patch (presente tra l’altro sul mio sito, per quanto ormai le visite giornaliere calino non essendo più presente la patch Lirc aggiornata, e con esse anche il numero di click sui banner che dovrebbero ripagarmi un po’ le spese), che però non fu accettata all’epoca perché non era in linea con il coding style di Wine stesso. Purtroppo non ho proprio avuto il tempo di capire tale stile e di modificare la mia patch, così chiesi se qualcuno volesse pulirla e aggiungerla, ma nessuno si fece avanti. Ora ho rispiegato la situazione e nei prossimi giorni scopriremo se cominceranno a implementare la mia patch. Si tratta in fondo di una modifica grossetta all’implementazione di shlwapi che potrebbe permettere a diversi programmi di accontentarsi della shlwapi implementata in wine anziché richiedere per forza di cose quella nativa.

Tra l’altro visto che anche stanotte sembra non essere buona per dormire (probabilmente per colpa del caldo che fa), e me ne sto qua in camera mia col mio Voyager usando la connessione Wireless (non l’avevo precisato che sono steso a letto?), sono indeciso se mettermi ad imparare PHP5 o iniziare a dare un occhio a Mono come alternativa per lo sviluppo di applicazioni cross-platform con Windows (al momento sono mio malgrado orientato verso Java usando come ambiente di sviluppo NetBeans.

Nel frattempo stasera ho iniziato a disegnare il primo circuito stampato che dovrò creare, ovvero un semplicissimo programmatore seriale (o piuttosto la connessione per attivare il bootloader seriale) per un Maxim DS89C420, un microcontrollore ad alta velocità. Purtroppo però mi manca un integrato, il 74HC125, che dovrò rintracciare in qualche modo. in ogni caso il resto del circuito stampato è pronto, anche se ho una paura matta per quando dovrò fare i fori per inserire i circuiti. Tra l’altro il mio trapano non so se funzionerà, visto che mi pare tenga una punta minima di 1, mentre quella che mi serve per le piedinature è 0,8…

Lunedì ho un appuntamento per andare ad installare il programma di preventivi che ho scritto (e impostarlo ovviamente), e poi per vedere di un altro lavoro, probabilmente un programma di gestione ordini. Credo che in questo caso però svilupperò usando PHP e sfruttando Apache, questo perché potrebbe essere necessario un supporto multiutenza, e sicuramente in tal caso un sistema in WebApp potrebbe essere più comodo.
Un’alternativa sarebbe quella di usare JSP e Tomcat, credo la prenderò in considerazione, dopo quello che mi ha detto tempo fa limaCAT a proposito del modo in cui il codice viene ottimizzato per il web. In effetti ho notato che il JIT compiler di Java su NetBeans ha funzionato abbastanza bene: anche se è lentissimo appena installato, dopo un po’ diventa quasi utilizzabile, e dopo tanto tempo diventa utilizzabile davvero.
Il problema in ogni caso è che per usare sia PHP che JSP devo rilasciare il codice sorgente, e questo mi rompe, dovrò scrivere una licenza che impedisca loro di modificare il codice, ma anche questo non mi garantisce dal caso in futuro per aggiungere supporti chiamino qualcuno di più economico (io faccio lavori a regola d’arte, e mi ci faccio pagare 😉 anche perché ho da pagare i debiti con mia sorella, apparecchiatura di networking e disco fisso).

Riguardo al famoso portatile, beh qualcosa vorrei dire anche qua ormai che ci sono: è stato un problema tremendo riuscire ad installarlo, visto che il combo CD-RW/DVD non ne voleva proprio sapere di funzionare. Prima ho provato ad avviare l’installazione di Win2k da rete, ma Windows XP riconosceva che era il 2k e si rifiutava a suo avviso giustamente di installarlo. Poi ho copiato i files di installazione sull’unità D: in FAT32 per installarlo dopo aver avviato con un dischetto Dos, ma si rifiutava di installarsi per via della partizione NTFS. Poi ho provato a formattare la partizione in FAT32 prima usando Trinux, poi usando un altro disco MS-Dos, ma niente ancora, dopo essersi copiato, è riuscito solo a perdere la tabella di partizione al punto che ho dovuto ripartizionare usando nuovamente Trinux, riformattare le due partizioni usando MS-Dos e poi, non avendo più sistemi operativi installati, e non potendo usare Knoppix, copiare il disco di installazione di Win2k con smbclient a linea di comando da Trinux (impiegandoci comunque molto meno che far la copia usando Windows XP che andava all’incirca a 700Kbps….
Ora quel portatile è installato con un sistema operativo Windows 2000 che nasconde Internet Explorer e Outlook Express per ostentare Firefox & Thunderbird e che a Microsoft Office preferisce OpenOffice.org. Ho voluto installare il più possibile software opensource o quantomeno gratuito, boicottando dunque tutti i software commerciali di alto livello, tra cui Norton Antivirus, sostituito con AntiVir Personal Edition, o WinZip sostituito con 7Zip (il sito non me lo ricordo ma sta su SourceForge).

Avrei tantissime altre cose da dire, ma ora devo trovare il modo di dormire.
Come nota di chiusura mi domando come mai nessuno lascia più commenti ai miei entry… mi piacerebbe che qualcuno lo facesse perlomeno per poter discutere almeno dei temi più interessanti. Non pensate sia più bello in tal caso?

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