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Ancora peregrinazioni elettriche

È la volta delle saghe, dopo D-Odissey, abbiamo le Peregrinazioni Elettriche. Dovrò dar loro uno spazio differente sul blog, visto che rischiano di diventare assai lunghe.
Allora, dopo la sostituzione della presa (e di due cavi) di ieri sera, una delle due prese vicino alla finestra della cucina ha smesso di funzionare. Ormai ce ne siamo accorti che fuori era buio, quindi staccare la corrente era fuori discussione, non era un grosso problema perché si trattava solamente dello stereo di mia madre, che è bastato spostare su quella funzionante.
Stamattina, dormendo il sonno del giusto, considerando che mi sono addormentato alle quattro e mezza, mi sveglia mia mamma dicendomi che il telefono non va più. Inizialmente penso sia colpa del fax che ho ricollegato dopo aver comprato un derivatore per il telefono (ieri ho fatto un po’ di compere, oltre alla presa elettrica), ma non era quello. Scendo e provo il mio telefono, e funziona.. poi guardo, non c’è corrente sulla base… attacco il tester alla presa, bingo! non c’è corrente, si è staccato un altro cavo. Rispengo il computer e stacco la corrente, e mi metto al lavoro. Il problema sono proprio i cavi che vanno alla presa che si è isolata, decido quindi di aprire anche quella scatola. Toh guarda! Ci sono i due cavi collegati Dio solo sa dove, più altri due che quasi certamente sono collegati con la luce. I primi sono staccati (perché sono tirati al massimo), gli altri sono funzionanti. Le prese tra l’altro hanno almeno la mia età: una è quella classica italiana, l’altra è quella più grossa, per intenderci, quella alta delle bipresa, ed era questa la non funzionante. L’idea primaria era di sostituirla, e far ponte con gli altri cavi (collegati sì alla luce, ma almeno so dove sono collegati!), ma mia madre dice che gliene basta una di presa là dietro, quindi decido di fare una cosa più drastica. Stacco completamente quella presa, tolgo i cavi dalla parte del telefono, e li rimuovo proprio dalla canalina (se serve, ho sempre la sonda a casa). Salgo di su nel mio scatolone del materiale elettrico e prendo una bipresa nuova fiammante della vimar (perché non l’ho usata per sostituire quella di ieri? Perché quella è una presa di uso più comune, ed avere anche una universale è molto comodo, specie per il tostapane, mentre questa presa che avevo era di quelle normali, e tra l’altro avevo la placca di metallo solo per una presa. Torno giù e riallaccio la presa, poi vado a rifare i collegamenti delle prese del telefono (ora sono solo due cavi per presa invece di tre che non stavano dentro), e rifisso le prese dell’entrata e quella di ieri. Il problema rimane su quella sostituita, perché come al solito le viti non possono fissarsi normalmente. Ancora di trapano 2, 5, e vite autofilettante sul legno. Et voilà la presa è stata sostituita.
A questo punto mi rimangono altre due prese bticino della mia età e un’armatura in metallo, che fanno tutte e tre una brutta fine (cestino), in fondo ho due bticino bpresa di scorta quasi nuove.

Tra le altre cose che ho acquistato ieri figurano anche due mini-cassettiere per la minuteria, che ora fanno bella mostra di sé su una delle mie librerie, pieni di adattatori, connettori e viti.
La giornata di oggi proseguirà con un noioso riordino dello studio, che al momento è pieno di cartacce e finirà con il cercare roba da buttar via in garage per liberarsi di pezzi di computer ormai inutilizzabili.
Sarà una lunga lunga giornata!

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