Dalla settimana scorsa sono entrato a far parte del magico mondo dei liberi professionisti aprendo partita IVA. È interessante vedere che il mio metodo di lavorare non si discosta affatto da quello che avevo prima in quanto precario, ma “fa più figo” e probabilmente così potrebbero anche permettermi di chiedere un prestito. Ma si sa, le parole sono l’unica cosa che conta per la burocrazia.
Ad ogni modo, da libero professionista volevo seguire subito il consiglio del commercialista e intestare sotto la partita IVA il cellulare, che in effetti uso per la maggior parte per lavoro; per una serie di motivi (costa poco, offre buoni servizi e soprattutto copre UMTS nella mia zona) il mio gestore al momento è Tre; la mia preferenza sarebbe rimanere con loro, ma per non cadere nella famosa trappola “sono anni che si fa così” ho deciso di controllare le tariffe degli altri operatori pure.
Mentre né Wind né Vodafone hanno un’offerta altrettanto papabile come quella di Tre, TIM si differenzia per il ladrocinio che mi hanno proposto. Ho detto subito che uso spesso il cellulare sia per telefonare che per collegarmi ad Internet (in fondo in due anni ho passato più di due mesi in ospedale, e senza UMTS era veramente tremendo), direttamente dal cellulare, quindi le loro offerte di Alice Mobile su chiavetta erano da scartare di partenza. Quello che mi hanno offerto (Top Line) prevede 400 minuti al mese, 200 sms e 1GB di connessione (più uno di WAP, ma c’è ancora chi usa WAP?); per €55; più TCG (Tassa di Concessione Governativa) di €13; più €10 di comodato del telefono (a scelta tra un iPhone, interessante ma non il mio genere; un Nokia N96, N-series per un professionista?; e un HTC Touch; nessuno dei tre esattamente il più comodo per scrivere email o usare Jabber). Totale, €78 mensili. Giusto per fare un paragone, Zero6 di Tre viene €40 + €13 (TCG) per 800 minuti, 400 messaggi e 10GB di connessione.
Ad ogni modo la scelta rimane quindi su Tre, mi faccio richiamare per sapere cosa devo fare, e viene fuori il problema: l’anno scorso prima di entrare in ospedale a Verona per l’operazione avevo deciso di cambiare cellulare con uno più comodo, riguardo al software: dal Nokia E61 al Nokia E71; visto il prezzo di questo tipo di cellulari, ho deciso di prenderlo direttamente con Tre, e ho stipulato un contratto di 24 mesi. Ora, di sicuro non mi aspettavo di passare al contratto aziendale, ma quando ho pensato di passare, non mi aspettavo altro che un reset dei 24 mesi o uno spostamento del contratto attuale così come stava. No, non poteva essere così semplice.
Anche se il passaggio è solo tra tipi di contratto, non mi è consentito cambiare, e passare quindi da una ricaricabile privata ad un abbonamento aziendale. O meglio mi sarebbe consentito se pago la penale per disdire l’attuale contratto. Se passassi da o a un altro operatore, la penale mi sarebbe rimborsata però. Ancora una volta, perché non è la prima eh, al call center mi consigliano di passare ad un altro operatore e tornare indietro, che è fattibile, ma è tremendamente lungo e noioso. La frase “È paradossale lo so” è quella che ha proferito la commerciale con cui ho parlato oggi (che, come la sua collega due giorni fa, ha promesso di richiamarmi).
La cosa divertente è che quando ho preso il nuovo telefono lo scorso agosto avevo avuto un problema simile: il mio vecchio numero Tre non poteva essere passato direttamente, avrei potuto però passare quello ad un altro operatore e poi di nuovo a Tre, per mantenerlo. Quando ho iniziato le pratiche per la portabilità, sono stato contattato dagli amministrativi che mi han proposto di spostare il mio vecchio numero sulla nuova USIM subito, e assegnare un nuovo numero alla vecchia USIM, cosa che ho fatto e di cui non mi sono pentito (il servizio di Tre, almeno qui, è decisamente migliore da quello di ogni altro operatore, per quanto riguarda UMTS, e sono un avido utilizzatore di UMTS).
Tra le altre cose, le due commerciali del reparto business non hanno neanche saputo quantificarmi la penale, perché non possono accedere al database dei privati. Mi pare un filo ridicolo come minimo, ma tant’è.
E per coloro che si domandassero che me ne faccio di 10GB di traffico UMTS: imposterò una deviazione su non-risposta del numero che uso per l’ufficio in modo da passarlo al VoIP sul cellulare per le chiamate importanti, ovvio no?