Discarica abusiva

Non so che altro titolo dare a questo post, se non, appunto «Discarica Abusiva», perché di questo tratta.

Mi è venuto in mente di scriverne dopo aver parlato l’altra sera con X-Drum su -it su Freenode, visto che stavo informandomi su dove portare a far smaltire alcuni rottami che ho qui in casa (la vecchia lavastoviglie e un gruppo di continuità totalmente partito; alla fine domani chiamerò la società che si occupa dei servizi ambientali per questa zona, Vesta, per fissare un appuntamento per il ritiro, era così semplice, ma non è un fatto conosciuto che questo ritiro è pure gratuito).

Beh, non si tratta di una novità; quando ancora ero in seconda media (quindi ormai circa 8 anni), sono iniziati i lavori necessari alla costruzione delle fognature comunali per la zona dove abito (Santa Lucia/Tarù, alla periferia di Zelarino, entroterra di Venezia, Mestre). Beh per qualche motivo dopo due o tre anni di lavoro, la prima impresa è stata mandata a casa, e il cantiere che avevano aperto a non tanti metri dalla rete del mio giardino, in mezzo ad un campo, è stato posto sotto sequestro. È arrivata un’altra ditta che ha aperto un altro cantiere di fianco, ed è andata avanti con i lavori fino a non molti anni fa.

Beh, visto che il primo cantiere era sotto sequestro e intoccabile, e il secondo cantiere aveva gente che andava e veniva tutti i giorni, la sbarra di accesso al campo è rimasta aperta per molti mesi, e dove c’erano i container, rimasti per anni incustoditi e intoccati (solo poco prima che il secondo cantiere finisse sono stati spostati due camion ribaltabili che erano rimasti là, carichi di benzina pure, in mezzo ad un campo arso dal sole tutta l’estate), si è cominciata a formare una discarica abusiva.

Le foto, cortesia di un mio amico, Alberto Chinellato, che ha collaborato in passato con il quotidiano La Nuova Venezia, e «caporedattore» di un giornalino di zona, sono tutte da vedere:

Se andate su Flickr trovate anche le altre foto panoramiche.

Ora, non è che sia difficile da vedere, visto che si vede dalla strada, non è difficile da sapere dove si trova, se un cantiere è sotto sequestro, ci si aspetta che le forze dell’ordine sappiano dove sia, e soprattuto è cosa nota almeno alla Polizia municipale (i vigili urbani) visto che sono stati contattati da me e da mia madre più volte, e sicuramente anche da altri abitanti della zona (anche se noi siamo effettivamente i più esposti essendo a occhio meno di 100 metri dal nostro giardino).

Per circa due anni l’erba nel campo non è stata tagliata, e come potete vedere dalle foto, tutt’ora ci sono piante ed erbacce che crescono da quello che è rimasto, fornendo un ambiente ideale per pantegane e altri animali non propriamente salubri.

In aggiunta, poiché fino a qualche mese fa la sbarra era ancora aperta, la «stradina» di accesso al campo era diventata una meta nota di auto che cercavano un posto per infrattarsi (e vi assicuro che la zona di romantico non ha assolutamente nulla quindi traetene voi le deduzioni). A tal proposito, Alberto ha anche scritto un articolo sul giornalino di cui sopra.

Ora, dopo otto anni che non succede nulla, vediamo se la rete può aiutare ad avere una risposta fattiva nella soluzione di questo problema… specie perché ci sono già altre discariche abusive qua attorno di cui nessuno si occupa.

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