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La madre dei lamer…

Lo sappiamo tutti, non passa giorno senza un lamer che rompa le balle, è matematico, chimico, fisico.
Ieri c’è stato un mio amico che si è messo a dire che Internet Exploder fa benissimo a renderizzare i siti fatti da culo. Oggi c’è un tizio che su slashdot si mette a fare critiche all’OpenSource in generale senza sapere di cosa parla.

Analizziamo quella fesseria che passa per articolo che ha scritto..

In any discussion about an Open Source project, someone will pipe up with a complaint about it, and someone else will reply that you shouldn’t gripe unless you’re willing to help pitch in and fix the thing. This is somehow supposed to be the ultimate word, the riposte that has no riposte… but it’s just plain silly in real life. Even if we are developers, most of us have real jobs, or at least other projects that we are working on full time. We don’t have time to “get under the hood”

Beh se guardate sul mio sito mi diverto a fare patch.. Ok ok non lavoro a tempo pieno, ma anch’io ho i miei progetti da seguire. Se un bug è noioso, si trova comunque il tempo di fixarlo, se si è capaci. Perché? Perché tenersi il bug farebbe perdere molto, molto più tempo!
E come me ci sono tante altre persone, vedete per esempio su Wine, che per fixare le proprie applicazioni si mettono a inviare patches varie.
Il fatto che lui non lo faccia perché non ha tempo non è decisivo.

The idea seems to be that Open Source is better than closed source because you can “tinker” with the code. But how many people actually do this? Hardly anybody in real life. In reality, it’s generally very, very difficult to fix real bugs in anything but the most trivial Open Source software.

e ancora

even for Linux itself, most of the development is done by a very small number of people (in the tens at the most)

Qui il tizio dimostra di non sapere nulla delle differenze tra software opensource e software closedsource, tra cui l’esistenza dei fork e il riciclo del codice.
Ma andiamo avanti per il suo discorso… decine di persone (che in realtà non sono decine come afferma, visto che il file MAINTAINERS contiene 399 persone al lavoro sul kernel), sono sicuramente di più di quelle che una piccola azienda potrebbe impiegare al lavoro su un microkernel! Inoltre, l’errore di fondo che fa nel ricostruire la quantità di persone che lavorano al kernel Linux, è che lui considera solo la mailing list del kernel vero e proprio. Ma deve considerare che moltissime sezioni (bttv, dvb, irda, ppc, sata, wlan, i2c & lm_sensors …) sono create da progetti autonomi, che ogni tot di tempo richiedono un merge all’interno del kernel. Inoltre, anche certe parti del kernel principale sono trattate da ‘sezioni’ distinte, come avviene per esempio per linux-net.
Quindi, si può dire che il 399 che ho estratto da MAINTAINERS sia forse solo un valore minimo da cui poi crescere.

“All software should be free”

Questo non è uno dei punti cardine dell’opensource, poiché quasi ogni sviluppatore ha una diversa idea dei software proprietari (io per esempio, per quanto professi l’opensource per le soluzioni generiche, tendo a scrivere closedsource se vengo assunto per una soluzione custom, appunto perché è una soluzione custom!).
Inoltre, sembra che qua il tizio si inalberi parlando di denaro. Mai parole furono così mal sprecate a mio avviso: esistono software OpenSource ma commerciali come MySQL e le librerie TrollTech.

this all started because some people (RMS et al, for whom I have nothing but respect) wanted to share code with fellow developers, which also has its basis in the longstanding scientific traditions of sharing knowledge

Mai visto Revolution OS, vero?
Tra l’altro, RMS È uno dei patrioti di ‘tutto il software deve essere libero’, ma in una concezione un po’ particolare, che si può trovare in quasi ogni suo scritto, di una società in cui i programmatori vengano pagati per il loro lavoro anche quando rilasciano i programmi liberi.

“Open Source software is always better than closed, proprietary software”
People rant on and on about how much MS Windows sucks, and it’s true, it does in many respects. But it’s also true that in many respects, Windows kicks Linux’s ass in terms of usability and GUI refinements. It’s widely recognized that the Linux desktop is still a work in progress playing catch-up to Microsoft, and people continually wage religious wars on each other’s OSS projects.

Qui il tizio dimostra ancora una volta di non vedere al di là del suo naso. È vero, Windows è migliore in termini di GUI, e non fatico ad ammetterlo lo sapete bene. Il problema di fondo in realtà è appunto la mancanza di GUI. Questo a parte, non trovo un’altra parte di Windows che possa battere un Linux ben equipaggiato. Userfriendlyness è l’ultima qualità da inserire in un software, quando il backend è finito, altrimenti si giunge come Windows XP, interfaccia che anche un rincitrullito può usare, ma senza del codice serio dietro che la regga.
Consideriamo poi da quanto tempo esiste Windows (1985) e da quanto tempo è stato rilasciato KDE 3.0 (sapete che non lo so? dovremmo essere 2000/2001 mi pare). Eppure KDE è già ad un buono stadio. Il software OpenSource ha la qualità che il suo potenziale è sicuramente più alto di quello closed.
Logico che se si prende un progetto giovanissimo, è ben difficile che batta subito un progetto closedsource ormai fuori da anni.

This is one of the oft-repeated explanations for why programmers develop Open Source software, and it’s perfectly true that most of these projects get started because they address a personal need of the developer. But is this a good way in general to do things?

La risposta è sicuramente sì, ben pochi svilupperebbero software che non gli serve senza esser pagati. E in realtà è così anche per molti software freeware che si trovano per Windows.
Forse quello che il tizio metteva in relazione era un software OpenSource sviluppato da un programmatore (o da alcuni programmatori) amatorialmente e un prodotto di una grande società come Windows. In tal caso non me la sento neanche di spendere parole a riguardo, è come paragonare mele e pere.

One thing that Open Source does is to, well, open up the process of what gets included in the final product. So we have fifteen different editors, several different web browsers, several different desktops, and so on. While this might seem like a Good Thing at first (biodiversity), it could also be argued that eventually trying to reduce the choice somewhat for the end-user would also be beneficial.

No, non lo è, non lo sarà mai benefico. Ridurre le scelte significa tagliare, rimuovere. Per quanto io odi Gnome, odierei una distribuzione che non lo inserisce almeno tra le opzioni. Questo perché la selezione È una cosa importante. Anche perché così è possibile anche scegliere tra cosa simili ma tra loro diverse.

e ora vediamo di commentare alcune delle piccole ‘risposte’ che ha dato alla fine dell’articolo (alcune non vale neanche la pena):
Criticism is a valid way of participating in the process; we don’t all have time to “fix it ourselves”.: basta che le critiche siano costruttive e i bug report ben fatti, ma se si ha tempo e si è capaci, il fiy (fix it yourself) è sempre il metodo migliore.
Tinkering with the code is something that hardly anyone actually does, except for the core developers.: solo che questi core developers sono anche centinaia, quindi il risultato è che sono tanti, tanti davvero. Ad ogni modo l’autore non ha capito cosa significa OpenSource, ahimé.
Closed source software can be just as good, sometimes even better, than Open Source.: come dicevo, bisogna vederne l’età, tantissimo del software closed è molto vecchio. Inoltre paragonare software amatoriale e software di un’azienda è stupido.
Having a lot of programmers “scratching their personal itch” just ensures that a lot of programmer tools get written.: questa è la cosa più stupida che abbia sentito. KDE ha un ottimo tool per sviluppatori, ma ha anche una quantità impressionante di giochi, poi abbiamo addirittura due suite office (OpenOffice e KOffice) opensource, senza contare i browser (mozilla e konqueror), i programmi di messaggistica (Kopete, Sim, Gaim…), i player multimediali (amaroK, XMMS, Xine, Mplayer). Forse il tizio non ha mai dato uno sguardo ai pacchetti della sua distribuzione, sempre se usa Linux.
Sometimes restricting the choices might not be a bad idea.: non so come definire quest’affermazione, fascista forse è troppo duro, ma il concetto di fondo è sempre quello. Non è limitando che si migliora.. è suggerendo casomai. Suggerire un’impostazione, un programma, etc etc può essere molto utile. Ma limitare NO!

Beh i miei due €cent li ho dati….

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