Non chiedetemi perché mi sia venuta voglia di scrivere questa entry, ma stavo giocando a ShisenSho aspettando di scaricare la ISO del LiveCD di Gentoo per PowerPC (racconterò poi cosa sto combinando col mio iBook Voyager/Warbird).
Quello di cui voglio parlare è un concetto abbastanza problematico di cui parlare in genere: l’Uguaglianza. Un concetto che possiamo ritrovare per esempio nella rivoluzione francese (Liberte, Egalite, Fraternite), e di cui ci parlano a scuola fin dalle elementari. “Siamo tutti uguali”, ci viene detto, ma questo è sbagliato. Nessuno è uguale, non lo siamo tra fratelli, tra concittadini, tra amici, figuriamoci se al mondo siamo tutti uguali. Questa è la realtà: ognuno è diverso dall’altro, per qualche motivo. Anche il concetto di razzismo non è inteso mai nel verso giusto. Non si può dire che “non ci sono razze”, perché non è vero. Ci sono razze e sono diverse: provate a mettere al confronto Witney Huston e Laura Pausini, ditemi voi se la voce è uguale! Quello che è sbagliato, è considerare una razza superiore ad un’altra, almeno in senso totalitario (si può generalmente dire che i neri sono più bravi a basket dei bianchi, e che questi lo siamo dei cinesi, ma questo non significa nulla, ogni cosa ha sempre i suoi pro e i suoi contro).
Già dalle elementari si comincia con questa filosofia, che però rischia di generare l’esatto opposto di quello che si prodiga. Se si insiste sul fatto che siamo tutti uguali, la volta che un bambino si trova di fronte qualcuno diverso per abitudini, fisionomia, usanze o religione, finirà per domandarsi “Perché non è uguale a me?”.
Come ho già scritto in un altro post, non ho molta nostalgia delle elementari, proprio perché ero solo, ero ‘diverso’ perché non facevo quello che facevano gli altri bambini della zona: andare per i fossi a rischiare di essere morsi da pantegane o di finire in mezzo alle siringhe, andare in mezzo ai campi, andare in chiesa tutte le domeniche; ero ‘diverso’ perché sapevo usare un computer e lo facevo. Sì ero diverso, ma questo non significa che loro fossero meglio di me. Né il contrario, se questi non si fossero impuntati a sostenere la loro superiorità, cosa che, a mio avviso, li ha abbassati al livello di mosche fastidiose.
Non siamo uguali, siamo tutti diversi, ognuno con le sue tradizioni, le sue usanze, i suoi modi di fare. Non siamo uguali tra maschio e femmina, ed è logico. Non siamo uguali nei modi di fare neanche tra maschi (per andare proprio sul prosaico, c’è chi in bagno si siede e chi la fa in piedi). Perché dovremmo essere uguali tra paesi diversi?
Io e un tedesco siamo diversi, abbiamo diversi modi di fare, diverse abitudini, io non bevo birra per esempio, perché sono astemio. Ma questo cosa implica? Assolutamente nulla! Solo che non siamo pecore!
Ma la cultura dalle elementari, medie, superiori, continua a far pensare ai bambini che ‘siamo tutti uguali’. C’è chi potrebbe obiettare che ‘Si è uguali solo davanti alla legge e a Dio’. Non so dire di fronte a Dio perché non ci sono ancora arrivato (e non me ne voglia se dico che preferirei arrivarci il più tardi possibile), ma di fronte alla legge degli uomini, no di certo. E bisognerebbe farlo capire ai bambini. Non è come nei cartoni animati o nei film, che alla fine il cattivo perde sempre. Spesso, il cattivo vince. Il motivo per il quale in genere anche nella storia alla fine vince il ‘buono’, è perché è questo che ha scritto la storia. E i bambini dovrebbero saperlo, perché c’è sempre quello che la scampa liscia, che fa una birichinata ma non viene punito.
Il mio professore di religione durante l’ultimo anno insisteva sul fatto che ora siamo nell’”era del frammento”, dove si è perso un punto di vista unico comune, come se questo fosse un male. Per me questo è un bene, perché non può esistere la verità assoluta. Il punto di vista unico comune è stato spesso portato avanti dalla chiesa, ed è quello che ancora si ritrova in paesotti di campagna come il mio, dove la gente è ancora attaccata alla chiesa fino all’impossibile. E il fatto che in Italia ci siano ancora tanti di questi paesotti, la fa diventare un unico pascolo per un gregge di pecore, che finisce per lasciarsi abbindolare dalla TV, per esempio dalle pubblicità delle suonerie, o -non me ne vogliano le poche signorine che leggono questo blog- degli assorbenti… ma dove cavolo trovano certa gente?! Non capisco se parlino in quel modo stupido perché le registrano in quei giorni o perché sono cerebrolese di loro!
Ad ogni modo, ricordate sempre: non esiste un unico punto di vista, non siamo uguali, ma dobbiamo apprezzare le differenze tra noi!